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Stai in campana!
(la campana e' la zona entro cui il giocatore deve essere molto attento, vigile, perche' deve impedire all'avversario di centrare il canestro con il pallone)
A scuola, nell'ora di ginnastica si giocava a pallacanestro. Il mio ruolo ? ovviamente il play, essendo il piu' basso.
I miei contatti:
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di Alvaro Costa.
21 marzo, Fare la spesa ai tempi del coronavirus
Si può uscire solo per fare la spesa, andare in farmacia, andare al lavoro (con autocertificazione).
Occorre limitare il contagio. Che per altro sta dilagando: dal 24 febbraio ad oggi i numeri (nella sola Italia) parlano di 50 mila contagi, quasi 5 mila morti.
La nostra vita è inevitabilmente cambiata: si lavora da casa (smart working), si mangia e si dorme nelle quattro mura.
Ma mangiare bisogna e fare la spesa non è come prima.
Ci viene detto di fare una spesa grossa, in modo da fare la spesa al più una volta alla settimana.
All'ingresso c'è un addetto alla sicurezza che dirige gli accessi perchè non sono permesse più di 15 persone alla volta (almeno dove mi servo io).
Pertanto si entra scaglionati: fermo restando il massimo di 15 persone all'interno, se esce una persona (che ha quindi ha fatto la spesa), può entrare una persona.
Se ne escono due, ne possono entrare due.
Alle 13.50 di oggi mi reco pertanto al supermercato. Nonostante sia a 5 minuti da casa mi ci reco in macchina perchè ho intenzione di fare una spesa grossa.
Appena arrivo vedo la coda. Una fila di persone che, dall'ingresso (percorrendola al contrario), entra nell'ampio parcheggio. Difficile capire dove devo mettermi perchè nel parcheggio
ci sono ben due giri di persone e non si capisce bene chi sia l'ultimo. Devo chiedere, come dal medico: 'Chi è l'ultimo ?'. Mi piazzo dietro una giovane signora e cerco di stimare
il tempo di attesa. Ad occhio e croce due ore. Mi sbagliavo: sono riuscito ad entrare alle 17.10 dopo più di 3 ore.
Molta gente indossava la mascherina e i guanti. Io solo i guanti: ho prenotato due mascherine in farmacia ma arriveranno forse tra 10 giorni (ho lasciato il numero di telefono, mi chiameranno
quando saranno pronte). Devo dire che la maggior parte delle persone si comportano bene: nessuno ha dato di matto e non è poco visto che il parcheggio è per due terzi sotto al sole.
Ci sono però dei comportamenti che secondo me vanno evitati. Quello che ho notato è che in effetti in fila la gente non sa cosa fare e quindi si affida al solito telefonino.
Se si limitasse ad usarlo per accedere al web e ai social non ci sarebbero problemi. Ma parlare al telefonino (con auricolare) porta secondo me inevitabilmente a sputacchiare nell'aria.
Ed è vero che se la distanza di sicurezza viene rispettata non ci dovrebbero esserci problemi ma... col vento ? siamo sicuri che basti. Devo dire che oggi, dopo 3 ore di coda mi sono
sentito esposto e vulnerabile. E' un pensiero probabilmente sbagliato perchè non è detto che ci fosse qualcuno infetto. La signora davanti a me che putroppo è stata al telefono
per circa 1 ora e mezza per poi desistere ed abbandonare la fila probabilmente non era infetta. Ma se il veicolo di contagio è la saliva, sarebbe opportuno secondo me, limitare questi comportamenti
in un contesto come quello della coda dove comunque si sta tutti vicini e il vento fa percepire le distanze di sicurezza come ancora inferiori. Io ho cercato di temermi fuori portata (lasciavo il carrello come segna posto e mi allontanvo di 5 metri)
Una volta dentro al supermercato altra ansia: dopo 3 ore di coda, all'altoparlante vieni invitato a fare in fretta per dare l'opportunità anche ad altri di fare la spesa.
Certo, giustissimo. Ma se devo venire una volta alla settimana (e dopo ques'esperienza direi che è pure troppo), ho bisogno di tempo per riempire il carrello.
Non mi sono fatto 3 ore di code per prendere due cose in croce. (infatti, dopo un'ora di coda, avendo portato con me solo 2 borse, avevo lasciato il carrello per un minuto come segnaposto per tornare alla
macchina a prendere altre due borse della spesa).
Comuqnue, sono dentro al supermercato, evviva. Manca il lievito di birra. Manca la farina. Le brioche che picciono tanto mia figlia di 3 anni e mezzo (mangia solo quelle) sono finite.
Acqua: ce n'è poca e non di tutte le marche. Nel complesso però non mi è andata male: il carrello sono riuscito a riempirlo.
Capisco tutto: chi lavora nel supermcato si sta facendo probabilmente un mazzo così per garantire merci e servizio.
Però una spesa così non l'avevo mai fatta.
Sarà la prima di una lunga serie.
#Speriamofiniscapresto.
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