Stai in campana!

(la campana e' la zona entro cui il giocatore deve essere molto attento, vigile, perche' deve impedire all'avversario di centrare il canestro con il pallone)

A scuola, nell'ora di ginnastica si giocava a pallacanestro. Il mio ruolo ? ovviamente il play, essendo il piu' basso.



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di Alvaro Costa.
 04 ottobre Parco le folaghe

Il parco naturale "Le Folaghe" è un oasi naturalistica sita nel comune di Casei Gerola, in provincia di Pavia.

Io e Lino avevamo intenzione di fare un'uscita fotografica naturalistica da un po' di tempo e finalmente si è presentata l'occasione.
Nulla di meglio per staccare un attimo e ridurre lo stress [durante la visita Lino misurava lo stress con l'orologio - sempre verde! immergersi nella natura fa davvero bene!]

Questa volta abbiamo avuto la compagnia anche del Previ... preziosissimo! senza di lui sono convinto che non avremmo mai fatto caso ai gamberi killer (i gamberi della Lousiana) e al rospo smeraldino. Noi infatti abbiamo sempre gli occhi al cielo alla ricerca dei pennuti. Previ invece ha buttato un occhio in basso, nell'acqua, a ridosso dell'argine argilloso.
- "ma cos'è quello che si muove ?"
- "fa vedere ?"
Due gamberi killer, poi un altro, poi un'altro ancora. Specie invasiva che deve aver colonizzato l'intera area. E noi che pensavamo che le chele trovate sull'erba tre metri più su fossero i resti di un pranzo di qualche visitatore di bocca sopraffina.
Mentre scrutavamo, occhi in alto alla ricerca di qualche specie con le ali, ancora la voce del Previ...
- "Ma... si è mosso qualcosa, cos'è ?"
Sempre nell'acqua, sempre a pochi centimetri dai nostri piedi ormai infangati,
- "una rana!"
dice Lino. Un rospo smeraldino, dico io ora, dopo una breve ricerca in rete (che non ha confermato i miei dubbi, ma per ora l'identificazione è questa qui).

Giriamo le spalle al laghetto (una pozza d'acqua una volta usata dall'ex zuccherificio di Casei Gerola), e scattiamo qualche foto alle numerosissime ragnatele vivacizzate dalla rugiada mattutina - il sole è ancora velato, le goccioline non sono ancora evaporate.
Ci incamminiamo verso il capanno dove alla nostra destra un campo mostra le grosse zolle di terra "grascia" (come dice mio suocero) e i rumuori del vicno circuito Tazio Nuovlari risvegliano la passione dei miei due compagni di questa mattina uggiosa.
Mi propongono di andare a fare qualche scatto alle moto ma fortunatamente desistono. Arriviamo al capanno. Finalmente montiamo i nostri seicento millimetri sui nostri corpi macchina e siamo pronti, cavalletto bello eretto. Niente! non si vede nemmeno un volatile. Siamo un po' delusi ma ogni tanto si vede un cormorano che perlustra la zona, poi un airone bianco ed una garzetta, ma nulla di più. Prima di lasciare il capanno due tartarughe vengono a salutarci. Qualche scatto è d'obbligo.
Torniamo indietro e ci imbattiamo in un'altra vasca. Qualche limicolo vicino alla riva, distante da noi. Il Previ nonostante le sue New Balance avanza sul terreno argilloso e zuppo d'acqua. SI ferisce anche contro un ramo di un albero che non sospettavamo avesse delle spine nascoste. In questo scenario un falco lodolaio cattura la scena e ovviamente la mia attenzione! Nel tornare alla macchina una poiana ci sorprende cinque metri sopra le nostre zucche ma non eravamo pronti allo scatto. Macchine imposte male, si fa quel che si può. Ma subito si fa l'ora di rientrare.

In generale considero l'oasi un posto piacevole ma questa mattina c'era poca avifauna.
Il punto debole è proprio il capanno, troppo distante dal canneto. I posatoi messi dall'uomo sono poco naturalistici.
Ma il gambero killer e il rospo smeraldino hanno dato un senso all'uscita fotografica.

Le foto